Nessuna possibile collaborazione tra Ticino&Lavoro e URC

In data 18.05.2018 il nostro presidente Giovanni Albertini ha incontrato i responsabili delle sezione del lavoro di Bellinzona – URC
Durante l’incontro ci siamo chinati sui risultati del sondaggio da noi effettuato e su alcune nostre richieste:
Coinvolgere alcuni disoccupati sullo sviluppo del progetto Ticino&Lavoro: non possibile
Partecipare con Ticino&Lavoro ai POT (programmi occupazionali): non possibile
Allegare i nostri flyer per farci conoscere maggiormente ai datori di lavoro: non possibile
Abbiamo proposto di rendere i POT facoltativi, di ripristinare e promuovere maggiormente i corsi di lingue ++ tedesco, di proporre dei corsi mirati a seconda delle necessità del disoccupato e di sviluppare maggiormente la consultazione – considerazione dei bisogni di chi non ha un lavoro.
ABBIAMO INVITATO INOLTRE A REDIGERE UN FLYER / VIDEO DI SPIEGAZIONE SU QUELLO CHE EFFETTIVAMENTE SVOLGONO GLI URC: CONSULENTI E NON COLLOCATORI PER SPIEGARE ALLA GENTE COSA EFFETTIVAMENTE FANNO! Visto che oggi prevale molta confusione!
Grazie di tutto per la buona volontà, ulteriore prova della non disponibilità da parte delle autorità a non voler sostenere i cittadini residenti. Guardano solo i loro interessi e salvare il cadreghino! Purtroppo a loro nessuno mai li licenzierà e non potranno provare sulla loro pelle il disagio di coloro che,purtroppo,non hanno più un posto di lavoro!
Non mi stupisco che hai ricevuto solo niet…il problema sta che in urc loro il lavoro l’hanno e chi va x cercarne uno non hai nessun aiuto..
Veramente scandaloso!!!
Ma me lo aspettavo, essendo disoccupato,loro non fanno niente! controllano e basta!!!
Complimenti per le vostre iniziative, grazie per le opportunità che offrite.
È molto importante ciò che fate, grazie di cuore !! Suggerisco se posso, di portare questa situazione in televisione, se neanche lì vi daranno spazio e tempo allora é veramente molto grave…… Grazie ancora.
Attualmente, come dipendenti statali, non devono “produrre” per ottenere uno stipendio. Bisogna assolutamente cambiare sistema. Per esempio, pretendere che almeno il 30% degli assicurati seguiti da un collocatore/trice, sia indirizzato verso corsi VERAMENTE UTILI e aiutato CONCRETAMENTE nella ricerca di un lavoro. Se questo non avviene, si comincia a penalizzare il collocatore/trice e dopo un periodo di tempo, pretendere che venga sostituito/a da una persona più competente.